Disastri ambientali: impatto sul mercato dei cambi

Oltre ai fattori economici che influenzano la dinamica dei tassi di cambio, i manuali di analisi fondamentale distinguono anche fattori ambientali, politici e di altro tipo. Oggi parleremo dell'impatto dei disastri naturali e delle calamità naturali sul mercato valutario internazionale.

Disastri ambientali: teoria e pratica nel forex

In teoria, i processi ambientali negativi hanno un impatto negativo sulle valute nazionali. Il meccanismo di questa interazione può essere espresso attraverso la seguente catena: un Paese colpito da una catastrofe ha bisogno di ingenti risorse per affrontare le conseguenze di un disastro naturale. Poiché il bilancio è già in pareggio, è necessario un ulteriore prestito per raccogliere fondi. Un maggiore indebitamento pubblico porta a un aumento del debito, che influisce negativamente sul tasso di cambio. Basti pensare all'attuale situazione in Grecia, Spagna e Italia.

In pratica, però, le cose sono tutt'altro che semplici. Se torniamo al marzo dello scorso anno, quando il Giappone è stato colpito dal più grande disastro ecologico degli ultimi 80 anni, possiamo notare che l'impatto sullo yen è stato esattamente l'opposto. Lo yen si è apprezzato bruscamente e persino un intervento congiunto del G7 è riuscito a frenare solo temporaneamente la rivalutazione.

Le ragioni principali del rafforzamento della valuta nazionale sono state la forte domanda da parte degli investitori nazionali che hanno fatto rientrare i capitali dall'estero per sostenere l'economia giapponese, nonché la richiesta da parte delle compagnie di assicurazione di pagare le richieste di risarcimento per i contratti stipulati in yen. Inoltre, una catastrofe di tale portata ha aumentato le preoccupazioni del mercato sulle prospettive economiche globali, a vantaggio della valuta nazionale del Sol Levante, considerata una valuta rifugio grazie ai bassi tassi di interesse.

Altri esempi dell'impatto dei disastri ambientali

I problemi delle principali economie legati ai disastri naturali non sono affatto limitati a Isaacs. Basti pensare alle alluvioni in Australia a marzo e in Inghilterra a giugno 2012. Anche in questo caso le valute hanno reagito in modo diverso: mentre l'Aussie ha continuato il suo declino, la sterlina è rimasta all'interno della sua fascia di consolidamento.

Da questi esempi si possono trarre alcune conclusioni:

– In primo luogo, l'impatto dei fattori ambientali dipende dall'entità del disastro. –
In secondo luogo, le valute reagiscono a seconda della fase del ciclo economico in cui si trova l'economia mondiale. –
In terzo luogo, l'impatto dell'ambiente sulle valute "commodity" è molto maggiore. Questo perché i prezzi delle materie prime sono più reattivi ai disastri naturali rispetto alle quotazioni delle valute.

Parleremo del rapporto tra processi ambientali e prezzi del petrolio nelle nostre conversazioni successive. Ora vorremmo conoscere la vostra opinione sull'influenza di questo gruppo di fattori sul tasso di cambio. Dobbiamo fidarci della teoria dell'analisi fondamentale? Ed è necessario prendere in considerazione questi indicatori, se il meccanismo della loro influenza è comunque descritto da correlazioni economiche?