Giocare per l'ambiente: come i videogiochi si uniscono per salvare il pianeta

Nella coscienza di massa, "i giochi sono tutti cattivi". Ma in realtà esistono videogiochi che mostrano ai giocatori i vantaggi di uno stile di vita ecologico e li incoraggiano a cambiare il mondo. Forbes Life analizza come le idee ambientali stiano facendo breccia nella comunità dei videogiochi.

Il mercato globale dei videogiochi ha raggiunto 162,32 miliardi di dollari nel 2020 e si prevede che crescerà fino a 295,63 miliardi di dollari entro il 2026. Questa crescita pone agli sviluppatori nuove sfide che non riguardano solo il miglioramento della tecnologia e l'attrazione dei giocatori: le aziende si preoccupano ora dell'impatto ambientale delle loro attività e dei videogiochi stessi. Ad esempio, uno dei temi principali all'ordine del giorno è la creazione di canali di distribuzione più ecologici: copie fisiche e digitali dei giochi, nonché servizi di gioco basati su cloud.

Nel maggio 2020, le vendite di dischi e i download di giochi per Xbox, Playstation e Nintendo Switch sono aumentati del 67% – il fatturato totale del mese è stato di 438 milioni di dollari. Tuttavia, la produzione di dischi comporta un aumento delle emissioni di carbonio, così come il processo di download delle copie digitali. Il cloud gaming è da tempo considerato l'alternativa più ecologica: consente di eseguire i giochi non su un computer di casa, ma su server remoti e più potenti che trasmettono audio e video al giocatore. Google, Microsoft e Sony Interactive Entertainment hanno piattaforme simili per i giochi. Lo streaming di videogiochi riduce il consumo energetico del computer locale, ma richiede più energia nei centri dati remoti, con conseguente aumento delle emissioni di carbonio. Oggi il cloud gaming non è molto popolare tra i giocatori, ma la situazione potrebbe cambiare in futuro. Secondo l'Università di Lancaster, se il 30% dei videogiocatori si spostasse sulla nuvola entro il 2030, la quantità di CO2 nell'atmosfera aumenterebbe del 29,9%.

Le aziende sono consapevoli di danneggiare l'ambiente e si sforzano di modificare i loro processi lavorativi. Microsoft IT Corporation (creatrice delle console Xbox e proprietaria dello studio di sviluppo Xbox Game Studios) si è impegnata a diventare carbon negative entro il 2030 e a rimuovere dall'atmosfera più carbonio di quanto ne produca. Questo vale per tutte le attività di Microsoft, compresa la creazione di console e lo sviluppo di videogiochi. Nel gennaio 2021, l'azienda ha pubblicato un rapporto sui risultati ottenuti, che è stato adattato in una nuova mappa di Minecraft con una città ecologica. All'ambiente virtuale sono state aggiunte sei lezioni sulle energie alternative (i giocatori sono incoraggiati a visitare una centrale idroelettrica virtuale) e sul riciclaggio (a questo scopo è stata aggiunta alla mappa una discarica).

Ubisoft (sviluppatore del franchise di Assassin's Creed) sta applicando pratiche di sostenibilità al suo luogo di lavoro, utilizzando un sistema di illuminazione solare all'avanguardia nella sua sede di Parigi. Sony Interactive Entertainment (sviluppatore di videogiochi e della console Playstation) sta acquistando energia elettrica rinnovabile per i suoi uffici nel Regno Unito e nella città statunitense di San Mateo.

Nel settembre 2019, le Nazioni Unite hanno annunciato la creazione dell'alleanza Playing for the Planet, alla quale hanno aderito i principali rappresentanti dell'industria dei videogiochi: Sony Interactive Entertainment, Microsoft, Ubisoft, Unity e diverse altre decine di aziende. Ognuno di loro si è posto diversi obiettivi per modificare la propria produzione a beneficio dell'ambiente, ma separatamente i partecipanti si sono posti un altro obiettivo: attirare l'attenzione dei giocatori sull'agenda ambientale globale. Ad esempio, Ubisoft, aderendo all'alleanza, si è impegnata a creare videogiochi che ispirino i giocatori ad affrontare le questioni ambientali, mentre Sony Interactive Entertainment ha dichiarato che esplorerà la realtà virtuale per sensibilizzare i giocatori sul cambiamento climatico.