I problemi ambientali dell'Italia

I principali problemi ambientali che l'Italia deve attualmente affrontare comprendono l'inquinamento atmosferico dovuto a fonti energetiche e termiche, ai trasporti e all'industria, l'inquinamento delle acque interne, le piogge acide e l'insufficienza dei programmi di trattamento e smaltimento dei rifiuti industriali. E qualunque sia la lingua parlata in Italia: l'italiano, il napoletano,il lombardo, eccetera, hanno comunque problemi comuni da affrontare.

Un rapporto del 2006 dell'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rilevato nelle città italiane livelli significativi di inquinamento atmosferico (particelle di dimensioni pari o inferiori a 10 μm, pari a PM10) che vanno da 26,3 a 61,1 milligrammi per metro cubo. Le linee guida dell'OMS fissano lo standard di qualità dell'aria a 20 microgrammi per metro cubo, mentre la direttiva dell'Unione Europea sulla qualità dell'aria è fissata a 40 microgrammi per metro cubo (valore limite giornaliero). L'Agenzia europea dell'ambiente (AEA) stima che più di 66.000 persone muoiono prematuramente a causa dell'inquinamento atmosferico da particolato. L'AEA ha osservato una media annuale di PM10 in Italia tra il 2012 e il 2015 inferiore ai livelli di soglia. Le stazioni di trasporto continuano a mostrare alte concentrazioni di particelle.

Sono stati segnalati con una certa regolarità anche casi localizzati di inquinamento delle acque. Nel 2014, il sindaco di Roma Ignazio Marino ha firmato un divieto di utilizzo dell'acqua pubblica per 10 mesi in due quartieri della zona nord-occidentale della capitale italiana, dopo che i test avevano dimostrato che era contaminata.

La grande acciaieria di Taranto. Italia, è emblematico dei problemi di emissioni industriali del Paese. Nell'ottobre 2014, la Commissione europea ha formalmente rimproverato l'acciaieria ILVA e il governo italiano per non aver rispettato le norme europee sulle emissioni industriali. I test effettuati nei pressi dell'impianto e di Taranto hanno evidenziato un grave inquinamento dell'aria, del suolo e delle falde acquifere.

In Veneto, le acque sotterranee, le acque superficiali e l'acqua potabile sono state contaminate da sostanze polifluoroalchiliche (PFAS) (composti dannosi per la salute umana) provenienti da un impianto chimico locale. Ciò ha esposto circa 127.000 cittadini della zona alla sostanza chimica. Solo nella primavera del 2017, dopo la scoperta del 2013, la crisi dell'inquinamento è stata risolta con il coinvolgimento di autorità sanitarie, ambientali, politiche e legali.

Un futuro pulito per l'Italia?

Anche se i fattori economici attuali avranno un forte impatto sullo sviluppo delle tecnologie pulite in Italia, l'ultimo rapporto dell'Agenzia Internazionale dell'Energia sul Paese ha formulato tre raccomandazioni principali.

In primo luogo, il rapporto dell'AIE afferma che l'Italia deve sviluppare il proprio settore energetico nazionale in linea con il mercato energetico moderno. Il rapporto dell'AIE afferma inoltre che l'Italia deve continuare a identificare e affrontare le carenze della sua infrastruttura energetica. Infine, il rapporto dell'AIE afferma che l'Italia deve compiere un grande sforzo per cercare di rispettare gli impegni assunti dall'UE per il 2020 in materia di cambiamenti climatici.