La Chiesa e le questioni ambientali

La Chiesa cattolica romana, consapevole della sua responsabilità per il destino del mondo, è profondamente preoccupata per i problemi posti dalla civiltà moderna. I problemi ambientali occupano un posto importante tra questi. Oggi il volto della Terra viene stravolto su scala planetaria. Sono colpiti il sottosuolo, il suolo, l'acqua, l'aria, la fauna e la flora. La natura che ci circonda è quasi completamente coinvolta nel sostentamento dell'uomo, che non si accontenta più della diversità dei suoi doni, ma sfrutta sfrenatamente interi ecosistemi. Le attività umane, che hanno raggiunto una scala commisurata ai processi della biosfera, sono in costante aumento a causa dell'accelerazione dello sviluppo scientifico e tecnologico. L'inquinamento diffuso dell'ambiente naturale a causa dei rifiuti industriali, le pratiche agricole scorrette, la distruzione delle foreste e della copertura del suolo portano alla soppressione dell'attività biologica e alla costante riduzione della diversità genetica della vita. Le insostituibili risorse minerarie del sottosuolo si stanno esaurendo, le riserve di acqua pulita diminuiscono. Compaiono numerose sostanze nocive, molte delle quali non rientrano nel ciclo naturale e si accumulano nella biosfera. L'equilibrio ecologico viene sconvolto; l'uomo si trova di fronte all'emergere di processi distruttivi irreversibili nella natura, tra cui l'indebolimento dei suoi poteri riproduttivi naturali.

Tutto ciò avviene in un contesto di aumento senza precedenti e ingiustificabile dei consumi sociali nei Paesi altamente sviluppati, dove la ricerca del benessere e del lusso è diventata uno stile di vita. Questa situazione crea ostacoli alla distribuzione equa delle risorse naturali che sono patrimonio comune dell'umanità. Le conseguenze della crisi ecologica non sono state dolorose solo per la natura, ma anche per la specie umana in unità organica con essa. Di conseguenza, la Terra è sull'orlo di una catastrofe ecologica globale.

La crisi ambientale ci costringe a ripensare il nostro rapporto con il mondo naturale. Il concetto di dominio dell'uomo sulla natura e il principio del consumo nella nostra interrelazione con essa sono oggi sempre più criticati. La consapevolezza che la società moderna paga un prezzo troppo alto per i benefici della civiltà provoca un'opposizione all'egoismo economico. Vengono così identificate le attività dannose per l'ambiente naturale. Allo stesso tempo si sta sviluppando un sistema di protezione, si stanno rivedendo i metodi di gestione economica, si cerca di creare tecnologie di risparmio delle risorse e di produzione senza sprechi, che allo stesso tempo possano "inserirsi" nel ciclo naturale. Si sta sviluppando un'etica ambientale. La coscienza pubblica, che ne è guidata, si esprime contro lo stile di vita consumistico, chiede un aumento della responsabilità morale e legale per i danni alla natura, propone l'introduzione dell'educazione e dell'istruzione ambientale e chiede sforzi congiunti per proteggere l'ambiente sulla base di un'ampia cooperazione internazionale.

I problemi ambientali sono essenzialmente di natura antropologica, generati dall'uomo piuttosto che dalla natura. Pertanto, le risposte a molte delle domande poste dalla crisi ambientale sono contenute nell'animo umano, non nei regni dell'economia, della biologia, della tecnologia o della politica. La natura non si trasforma o perisce in quanto tale, ma come risultato dell'influenza umana. Il suo stato spirituale gioca un ruolo decisivo, perché influisce sull'ambiente sia con che senza influenza esterna. La storia della Chiesa conosce molti esempi in cui l'amore degli asceti cristiani per la natura, la loro preghiera per il mondo circostante, la loro compassione per le creature hanno avuto l'effetto più benefico sugli esseri viventi.